Queste alcune domande come primo stimolo di discussione:

– Quale concetto di lavoro emerge dai principi enunciati negli articoli (1,4,35,36) Quali strategie per attuarli pienamente?

– Possiamo -, partendo da un obiettivo di Sviluppo (BES) della società , non solo di crescita economica (PIL)- mettere in campo proposte di nuove definizioni del lavoro e quindi strategie e modelli organizzativi, all’altezza dei velocissimi e drammatici ( se non gestiti) cambiamenti ?- Quando si parla di lavoro i giovani che modelli hanno? Che spazio deve avere nelle loro vite? La sensazione di essere ingabbiati negli stessi ruoli, sfruttati, spremuti e divorati dal lavoro e dalla società sta spingendo sempre più giovani alle dimissioni pur non avendo prospettive migliori. Quale risposta?

– Possiamo pensare ad una società che riveda il PATTO sociale tra lavoratori,Imprese ed Istituzioni ?

– Quali possibili strategie e modelli organizzativi innovativi per garantire ai lavoratori una formazione che incontri il mercato della domanda o il loro aggiornamento?

– Che modelli organizzativi o supporti per le piccole e medie imprese ( per bassa produttività e ridotta capacità di innovazione rischiano di uscire dal mercato ) che oggi caratterizzano l’economia del Paese , causando precarietà diffusa e bassi salari?

– E’ realistico proporre alla società italiana “una politica economica nuova nella quale i problemi della sua espansione si saldino con la qualità del suo sviluppo ”? Quest’anno sulle nostre tessere ricordiamo il contributo di un grande ed universalmente stimato politico italiano. Nell’estate del ’79 Enrico Berlinguer proponeva alla società italiana e alle sue diverse componenti una politica economica nuova, nella quale i problemi della quantità dello sviluppo e della sua qualità, della sua espansione e delle sue finalità si saldino […] ma anche sulla forma e sulla qualità dei consumi..”.

E’ realistico proporre ora alla società italiana “una politica economica nuova nella quale i problemi della sua espansione si saldino con la qualità del suo sviluppo?”Si….. “Modello” visione politica guida, di politica economica che punti soprattutto alla qualità dello Sviluppo della nostra Società. E’ possibile una volta scelto il modello, trovare le proposte politiche che ne siano coerenti, incrementando la nostra immaginazione con soluzioni adatte a scenari futuri. Crediamo che occorra lavorarci molto , studiare, tenerci aggiornati e confrontarci , discutere , aumentando la nostra capacità di fare sintesi, trovare alleanze politiche su questo disegno. Ecco il significato dell’immagine scelta, una matassa con molti argomenti da affrontare.

Il Lavoro e le sue implicazioni economiche e sociali sono una parte FONDAMENTALE dei nodi da sciogliere.Questa iniziativa trova la sua origine da una riflessione svolta dal Gruppo Cultura del Circolo PD8 quando, di fronte alle profonde trasformazioni che si affacciano all’orizzonte dovute al cambiamento climatico ed all’intelligenza artificiale, è apparso chiaro che per il mondo del lavoro si prefigura una vera e propria metamorfosi e quindi uno studio politico sistematico dettagliato a partire dalla conoscenza della realtà ma anche dei concetti basilari da cui partire è necessario e doveroso dalla base del PD (Partecipazione qualificata dal basso)- Ci si è quindi chiesto quali concetti racchiudesse la parola LAVORO, nella nostra Costituzione.

Bellissimo è stato ritrovare nel lavoro dei padri estensori della nostra Costituzione l’ispirazione per portare avanti in modo pratico e concreto la diffusione di una cultura di Progresso, Equità, Sostenibilità. Abbiamo pensato a questo primo incontro organizzato dai Circoli PD e dai Giovani Democratici, perché siamo convinti che temi così carichi di implicazioni legate direttamente al nostro modo di vivere sia giusto che vengano dibattuti più volte, riflettendo, ascoltando soprattutto la voce dei giovani, possibilmente in presenza nei Circoli, ed avviando un processo di sintesi che man mano si arricchisca di contributi. Un tema per questa sera sarà quindi anche come proseguire questo l’approfondimento sia nei Circoli che nei Forum PD cercando di condividere nel modo più ampio possibile ciò che ne potrà emergere.

Proprio per questi motivi abbiamo pensato di sintetizzare al massimo i concetti emersi dalla nostra attività relativamente al primo dei nodi della matassa da dipanare posta al centro del groviglio ed abbiamo optato per distribuire una copia a ciascuno e lasciare il maggior spazio possibile a chi ha scelto di partecipare a questo incontro. Naturalmente siamo disponibili ad approfondire, a cercare di rispondere a quesiti qui o nelle sedi dei Circoli che vorranno discuterne. Abbiamo qui distribuito una piccola raccolta di materiale:

-Richiami alla nostra costituzione, il BES quale strumento di analisi e di strategie politiche, gli elementi caratterizzanti di un Nuovo Patto Sociale per passare dalla crescita del PIL allo sviluppo del BES

-L’introduzione al rapporto del Benessere Equo e Sostenibile predisposto dall’ISTAT relativo ai dati consuntivi del 2023

-La proposta di Legge per favorire la stipulazione di contratti volti alla riduzione dell’orario di lavoro

-La proposta di legge di iniziativa popolare per un salario minimo

-Considerazioni elaborate con il contributo di una stessa Intelligenza Artificiale generativa (ChatGPT) sull’opportunità di una riduzione dell’orario di lavoro

Nel raccogliere questo materiale ci si è resi conto quanto le ultime proposte di legge, che hanno visto il coinvolgimento di un largo schieramento di forze progressiste, siano assolutamente in linea con una politica orientata allo sviluppo del BES. Proprio la strategia politica di sviluppo del Benessere Equo e Sostenibile può costituire il terreno su cui costruire l’alleanza che può ridare fiducia e prospettiva agli italiani in alternativa all’oscurantismo, all’odio ed alle paure alimentate da questo governo di destra.I parametri del BES sono sostanzialmente allineati all’Agenda ONU 2030 richiamata da tutte e quattro le mozioni del nostro ultimo congresso.

Al governo che ha approvato una Autonomia Differenziata che svilirà il ruolo del nostro paese, che vuole svuotare la nostra Costituzione portando all’irrilevanza il Parlamento, all’ossequienza la magistratura, alla delegittimazione del Presidente della Repubblica limitando l’intervento dei cittadini alla scelta di un Capo che abbia tutti gli strumenti per garantirsi la permanenza al potere fino allo sfascio dell’Italia.

Contrapponiamo una visione del futuro degli italiani impegnato ad attuare tutti i principi base della nostra Costituzione misurandosi sistematicamente con il progresso dei Parametri del Benessere Equo e Solidale.

IL MIGLIOR MODO PER DIFENDERE LA COSTITUZIONE E’ IMPEGNARSI IN INIZIATIVE POLITICHE CHE LA ATTUINO