“La proposta sul salario minimo è stata costruita insieme alle altre opposizioni. E’ una proposta
forte, innovativa, con le radici dentro l’articolo 36 della Costituzione, che non vale solo per i lavoratori dipendenti ma anche per i parasubordinati e gli autonomi, occorre anche contrastare la precarietà, il ricorso ai contratti a termine che il decreto Lavoro ha esteso.”
dichiara la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.

Il 30 giugno le forze di opposizione PD, M5s, Sinistra Italiana, Azione, Europa Verde e +Europa hanno trovato un accordo sul tema del salario minimo, partendo da 9 euro come soglia minima. “La necessità di un intervento a garanzia dell’adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell’inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla Camera nei prossimi giorni”, hanno scritto Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Matteo Richetti, Elly Schlein, Angelo Bonelli e Riccardo Magi.

Elly Schlein aveva dichiarato nella sua intervista a la Repubblica: “Il salario minimo è importante oltre che di sinistra: il Paese è segnato da lavoro povero, sottopagato, quei lavoratori che il governo Meloni non vuole vedere: tre milioni di italiani indigenti benché, sulla carta, dotati di un impiego. La nostra è una risposta forte: il principio per cui sotto una certa soglia non è più lavoro ma è sfruttamento, è povertà. Non è solo una proposta sul salario minimo, perché rafforza la contrattazione collettiva e estende la retribuzione del contratto più rappresentativo a tutti i lavoratori del settore. Fissa una soglia minima di nove euro all’ora sotto la quale non si può andare. Per noi lavoro e povero non devono più stare nella stessa frase. Meloni e il suo governo non possono girarsi dall’altra parte».

Ecco i 7 punti in cui si articolerà la proposta di legge sul salario minimo su cui hanno trovato un accordo tutti i partiti di opposizione, tranne Renzi, che sembra comunque intenzionato a votare a favore.

1) Al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore;
2) A ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali;
3) La giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo;
4) Conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario;
5) Sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso;
6) Sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati;
7) Sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.

In questo momento è in corso una conferenza stampa in cui sono presenti oltre alle opposizioni i segretari sindacali Landini e Bombardieri, seguiamo tutti con attenzione l’evolversi di questa significativa battaglia politico/sindacale. Poniamo al centro dell’agenda politica i diritti sociali e civili, senza tralasciare gli sforzi per far tacere le armi e le azioni per salvare il nostro pianeta.