Mentre il primo ministro Meloni si è dimostrato assolutamente incapace ad affrontare il tema delle migrazioni nell’interesse nazionale. Questo governo suona il flauto del pifferaio magico solo nel proprio interesse, all’unico scopo di distogliere l’attenzione dai gravi problemi reali.
Forse è opportuno che si studino attentamente le esperienze dell’accoglienza diffusa, a cominciare da quella fatta quando Lucano era sindaco a Riace ed a quelle nei comuni limitrofi. Si incominci seriamente a ragionare sul tema e ci si renda conto di quanto una soluzione che ci vede investire seriamente su i giovani che “vogliono” impegnarsi e lavorare in Italia possa sbloccare la nostra pluriennale incapacità di sviluppo economico. Ci si renda conto e si prenda atto di cosa voglia dire avere un andamento demografico negativo con un rapido incremento dell’età media. Si facciano accordi con i paesi di origine, si concordino le quote che possiamo essere in grado di gestire correttamente, si avvii già nei paesi di origine la formazione di cui l’Italia può farsi carico, diverrà più facile concordare eventuali strategie di rimpatrio con i paesi di origine, qualora se ne ripresentasse la necessità, che ovviamente si ritroveranno destinatari di rimesse e di sviluppo conoscitivo ed economico.
La frana del Monte Toc è inarrestabile, solo una seria politica di formazione ed inclusione dei giovani immigrati può arginare il disastro economico-sociale che abbiamo davanti.