Ringraziamo Annamaria per aver sintetizzato alcuni interventi del dibattito
Nadia Conticelli affronta il tema: L’uomo nuovo esiste già?
L’uomo non ammette la fragilità o non ammette la malattia, non ammette cioè di essere vulnerabile
e violabile.
Come primo passo per costruire un nuovo rapporto tra i generi occorre riconoscere le
incongruenze tra quello che è la norma sociale e la propria fragilità. Ma se si abbatte un modello sociale consolidato occorre sostituirlo con un altro altrettanto solido.
Saranno le piccole pratiche quotidiane che andranno a scalfire la gestione del potere patriarcale
per costruire nuove strutture sociali, libertà di identità sessuale.
Il ruolo della politica è fondamentale ma non esaustivo, fare le leggi è necessario ma dovrà
cambiare anche la modalità di fare politica. Occorre riservare più spazio alle donne, riconosce loro
ruoli da leader, fare politica senza la prevalenza maschile. Occorre portare in politica l’esercizio
democratico, poter conciliare i tempi di vita. Occorre battersi per la legge sul congedo parentale
universale obbligatorio non trasferibile dove il padre partecipa al percorso di crescita dei propri figli
e non solo alla cura.
Investire nella scuola nell’educazione affettiva fin dai primi anni diventa fondamentale come
sostenuto anche da Laura Onofri nel suo intervento. Investire anche nei consultori per riportarli ai
ruoli per cui erano stati istituiti con lo scopo di affrontare i temi dell’affettività, della genitorialità e
della sessualità consapevole anche confrontandosi con culture diverse.
Senza però un impegno costante di ognuno per una rivoluzione culturale non si arriverà a una
piena uguaglianza di genere.
Roberto Poggi de ‘il cerchio degli uomini’ ha ribadito che solo capire come sia cambiato il mondo
delle donne può aiutare a cambiare quello degli uomini. Il tono della prevaricazione deve lasciare il
posto al dialogo per arrivare a essere felici insieme.